02-03-2015
FEDORA- NICOLA LISCHI- GBOPERA
“…Irene Cerboncini, che ha confermato ed anzi rafforzato l’opinione positiva destata lo scorso anno nei panni di un’altra ben più popolare eroina nata dalle fervida immaginazione di Sardou, Tosca. La Cerboncini, già interprete di Fedora al Teatro alla Scala undici anni or sono, è tuttora nel pieno dei suoi rigogliosi mezzi vocali, possiede uno strumento da autentico lirico spinto, acuti raccolti emessi con una “punta” penetrante, un registro medio-grave pastoso che le permette di fronteggiare senza problema alcuno la tessitura alquanto ibrida del ruolo (come già Santuzza, creata dalla stessa Gemma Bellincioni, anche Fedora ha spesso irretito mezzosoprani in cerca di ruoli da protagonista) e di affondare nel registro di petto con gusto e senza sbracature. Particolarmente ricca di armonici si rivela la zona in cui il ruolo martella incessantemente, quella tra fa 4 e la 4, senza traccia di quello stridore che spesso comporta il battere e ribattere in questa area, e l’unica nota acutissima della partitura, il do 5 al termine del secondo atto (che fra l’altro sarebbe solo un oppure offerto dal compositore) era emessa con spavalderia, esprimendo alla perfezione quel senso di climax liberatorio che indubbiamente possiede…”
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